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Il compendio utile per il musulmano

Redatto da

Muḥammad as-Shahrī

1443 - 2021

Data dell'ultima edizione: 04/05/1443

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.

Introduzione

La lode spetta ad Allah, il Signore dei mondi, che la benedizione e la pace siano sul più nobile dei profeti e degli inviati, il nostro Profeta Muḥammad, sulla Sua casata, e tutti i Suoi compagni.

Dopodichè:

Tra i più grandi doni di Allah (l'Altissimo) concessi all'uomo vi è quello di avergli elargito il dono dell'Islam, della perseveranza in esso, e dell'operato secondo i suoi comandamenti e le sue leggi. In questo libro il musulmano apprenderà i fondamenti con i quali può rettificare la sua religiosità, secondo un metodo semplificato che rende chiare le questioni di questa maestosa religione. Questo al fine di accrescere la conoscenza del suo Signore (l'Altissimo), della sua religione, ossia l'Islam, e del suo profeta, che è Muḥammad (pace e benedizione di Allah siano su di lui). E poter così adorare Allah (l'Onnipotente) con consapevolezza e sapienza.

La saggezza nella creazione dei devoti (esseri umani e demoni)

Allah l'Altissimo ci ha creato secondo una solenne saggezza, ovvero per adorarLo, l'Unico, che non ha consociati, come disse (Il degno di gloria): "E non ho creato i démoni e gli uomini se non per adorarMi" [Capitolo Adh-Dhāriyāt: 56] Ovvero: affinché adorino solo Lui, unicamente, senza alcun socio. Tutto il nostro operato e le nostre intenzioni durante questa vita terrena ruotano attorno a questo nobile scopo, disse l'Eccelso: "Forse pensavate che vi avessimo creati invano e che non avreste fatto ritorno a Noi?" "Sia elogiato Allah, il Vero Re. Non vi è altro Dio all'infuori di Lui, Signore del Trono Elevato." [I Credenti: 115-116]

Il mio Signore è Allah

Dice l'Altissimo: "Oh figli di Adamo, adorate il vostro Signore il quale ha creato Voi e coloro che vennero prima di voi, affinchè siate timorati." [La Giovenca: 21] Dice l'Altissimo: "Egli è Allah, all'infuori del quale non vi è altro dio che Lui." [Al Ḥashr: 22] Dice l'Altissimo: "Nulla Gli assomiglia, Egli è coLui che ode, coLui che osserva." [Ash-Shūrā: 11]

Allah è il mio Signore ed il Signore di ogni cosa, il Sovrano, il Creatore, l'Elargitore, coLui che gestisce ogni cosa.

Egli è l'Unico degno di essere adorato, non vi è altro Signore che Lui, e non vi è dio all'infuori di Lui.

A Lui si attribuiscono i nomi eccellenti e le caratteristiche più elevate, le quali ha attribuito a sé stesso, e il Suo Profeta ha attributo a Lui (pace e benedizioni su di Lui). Nomi ed attributi che hanno raggiunto l'apice della completezza e dell'eccellenza. Non vi è nulla simile a Lui, ed Egli è coLui che ascolta, coLui che osserva.

Tra i Suoi eccellenti nomi:

il Sostentatore, il Misericordioso, il Potente, il Sovrano, coLui che sente, la Pace, il Veggente, il Garante, il Creatore, il Benevolo, il Bastante , il Perdonatore.

Il Sostentatore: è il garante del sostentamento dei Suoi servi, con il quale alimentano i loro cuori e i loro corpi.

Il Misericordioso: coLui che possiede immensa e grandiosa misericordia, capace di contenere qualsiasi cosa.

Il Potente: Egli possiede l'onnipotenza e non accusa né debolezza né stanchezza.

Il Sovrano: Egli ha attributi di maestosità, potenza e controllo, Egli è il Padrone di tutte le cose, coLui che le governa come vuole.

CoLui che sente: Egli è Colui che ode tutti i segreti, celati o palesati che siano, e ascolta le richieste dei Suoi fedeli e quando Lo implorano.

La Pace: Egli è immune da ogni mancanza, imperfezione, e difetto.

Il Veggente: Colui la cui vista abbraccia ogni cosa, sottile o piccola che sia. Nulla Gli sfugge, l'Onnisciente, anche delle cose più celate.

Il Garante: Egli è il garante del sostentamento della Sua creazione, coLui che si occupa, ancor prima di loro, dei loro stessi interessi. Colui che assiste i Suoi prediletti, semplificando ed accudendo le loro questioni.

Il Creatore: coLui che ha fatto esistere e ha realizzato tutte le cose, senza precedenti simili.

Il Benevolo: Colui che è magnanimo e Misericordioso con i suoi fedeli, e concede loro ciò che essi desiderano.

Il Bastevole: CoLui che garantisce ai suoi devoti tutto ciò che necessitano, il cui aiuto è sufficiente senza che vi sia bisogno di altri. Ci si affida solamente a Lui.

Il Perdonatore: CoLui che protegge i Suoi fedeli dal male dei loro peccati, e non li punisce per essi.

Il mio Profeta è Muḥammad, che la pace e la benedizione di Allah siano su di Lui.

Dice l'Altissimo: "Vi è giunto un Inviato, uno di voi. Grava su di Lui la pena che soffrite, ed è scrupoloso nei vostri confronti. È cordiale e misericordioso verso i credenti." [Capitolo "il Pentimento": 128] Dice l'Altissimo: "Non ti mandammo se non come misericordia per il creato." [Capitolo "i Profeti": 107]

Muḥammad, La misericordia che guida (che la pace e la benedizione di Allah siano su di Lui):

Muḥammad è figlio di 'Abdu-Llah, a sua volta figlio di 'Abd al-Muttalib, a sua volta figlio di Hāshim, il quale faceva parte della tribù dei Quraysh, che a loro volta facevano parte degli arabi.

Sua madre è Amina, figlia di Wahb, mentre la sua nutrice fu Ḥalima al-Sa'adiyyah. Sposò undici donne, e quando morì, nove delle sue mogli erano ancora in vita.

Il Profeta (pace e benedizioni su di Lui) ebbe sette figli, tre maschi e quattro femmine. I maschi sono: al-Qāsim, 'Abdu-Llah, e Ibrahim. Le femmine: Zaynab, Ruqayya, Umm Kulthūm, e Fāṭima.

È obbligatorio ubbidirgli in ciò che ha comandato, credere in ciò che ha informato, evitare tutto ciò che ha proibito e da cui ha avvertito, e non adorare Allah se non tramite ciò che ha prescritto.

Il suo messaggio, e il messaggio di tutti i profeti prima di lui, è l'invito all'adorazione di Allah, l'Unico, che non ha consoci. Allah l'Altissimo dice: "Non inviammo prima di te nessun messaggero senza rivelargli che non c'è altro dio all'infuori di Me. Pertanto, adorateMi." [Capitolo "i Profeti": 25] Egli (pace e benedizione su di Lui) è il sigillo dei profeti e dei messaggeri, come disse l'Eccelso: "Muḥammad non è padre di nessuno dei vostri uomini, egli è l'Inviato di Allah e il sigillo dei profeti. E Allah è Sapiente di ogni cosa." [Capitolo "I Coalizzati": 40] L'Altissimo lo ha inviato con la religione islamica, per tutta l'umanità. Così come disse l'Eccelso: "Non ti abbiamo mandato se non come nunzio ed ammonitore per tutta l'umanità, ma la maggior parte degli uomini ignorano ciò." [Capitolo "Sabâ'": 28]

Ad Egli (pace e benedizioni su di Lui) spettano diritti importanti da ogni musulmano, tra cui:

1- La fede nella Sua profezia e nella Sua sincerità, l'infallibilità della sacra legge che ci è giunta tramite Lui, e l'obbligo di ubbidirgli e di seguirlo in essa. Disse l'Altissimo: "E non parla senza criterio: (la Sua parola) non è che una Rivelazione ispirata." [Capitolo "La stella": 3-4]

2- L'obbligo di amarLo, dando la precedenza all'amore nei Suoi confronti rispetto a quello per sé stessi, per i propri figli, e per tutto il creato.La conseguenza di questo amore è quella di essere conformi alla guida del Profeta, obbedendo ciò che ha ordinato, ed evitando ciò che ha proibito e da cui ha avvertito.

3- L'obbligo di rispettarLo, sostenerLo, riverirLo ed onorarLo (pace e benedizioni su di Lui).

4- L'invocazione per Lui (pace e benedizione su di Lui), ossia elogiarLo, chiedere ad Allah che innalzi la Sua menzione e che Lo accresca in riverenza e nobiltà. Disse il Profeta (pace e benedizione su di lui): "Chi enuncia un'invocazione per me, Allah lo loderà dieci volte per merito di essa". Narrato da Muslim. 5- Il divieto di eccedere nei Suoi confronti (pace e benedizioni su di Lui), innalzandolo al di sopra del grado che gli ha conferito Allah. Invero il Profeta ﷺ mise severamente in guardia da ciò, in quanto disse: "Non esaltatemi come i cristiani hanno esaltato il figlio di Maria, poiché io sono il Suo servo, perciò dite servo di Allah e Suo Messaggero". Narrato da Al-Bukhari.

Tra le sue qualità (pace e benedizioni su di Lui):

L'onestà, la misericordia, la dolcezza, la pazienza, il coraggio, la generosità, le buone maniere, l'equità, l'umiltà e il perdono.

Il nobile Corano è la parola del mio Signore:

Allah l'Altissimo disse: "Oh uomini: vi è giunto un chiaro indizio dal vostro Signore, ed abbiamo fatto scendere su di voi una Luce evidente." [Capitolo "Le donne": 174] Il nobile Corano è il verbo di Allah (l'Altissimo) con cui ha comunicato realmente. Lo fece scendere sul Profeta Muḥammad (pace e benedizioni su di Lui) per far uscire la gente dall'oscurità alla Luce, e guidarli sulla retta via. Chi lo legge otterrà una ricompensa immensa, mentre chi opera secondo la sua guida, ha intrapreso il giusto percorso. Ci è stato riportato da 'Abdu-Llah ibn Mas'ud, che Iddio sia soddisfatto di lui, che il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di Lui) disse: "Colui che recita una sola lettera del Libro di Allah, otterrà una ricompensa, e questa ricompensa viene moltiplicata dieci volte. Non intendo dire che (Alīf, Lām, Mīm) siano considerate come una sola lettera, bensì che Alīf è considerata una (sola) lettera, Lām una lettera e Mīm una lettera." Narrato da Al-Tirmidhī Allah (l'Altissimo) lo ha preservato dalle variazioni e dalle falsificazioni, e lo ha reso un miracolo eterno fino al Giorno del Giudizio. Disse l'Eccelso: "Noi abbiamo fatto scendere il Monito, e Noi ne siamo i custodi." [Capitolo Al-Ḥijr: 9] Chiunque asserisca che il Corano sia imperfetto o che sia stato modificato, taccia di menzogna Allah l'Altissimo e il Suo Messaggero (pace e benedizioni su di Lui), ed esce così dalla fede islamica.

Il nobile Corano contiene ciò che è incluso nelle sacre scritture che lo precedettero, ma sono maggiori i concetti di teologia e il carattere spirituale, oltre ad essere una conferma della verità presente nelle scritture precedenti. Oggigiorno non vi è altro libro di Allah (l'Altissimo) che debba essere seguito, venerato, ed utilizzato nell'adorazione - recitandolo e agendo in conformità ad esso - che non sia il Nobile Corano.

La mia religione: l'Islam

I livelli della religione sono tre: l'adesione alla religione (Islam), la fede autentica (Imān) e l'eccellenza (al-Iḥsān).

Il primo grado: l'Islam

L'Islām è: la sottomissione ad Allah con il monoteismo (al-Tawḥīd), è la condiscendenza a Lui con l'ubbidienza e il ripudio dell'idolatria e dei suoi seguaci.

I pilastri dell'Islam

Il Profeta (pace e benedizioni su di Lui) disse: "L'Islam si basa su cinque pilastri: la testimonianza che non vi è altra divinità all'infuori di Allah e che Muḥammad è il Suo Messaggero (aš-Šahāda), l'esecuzione della preghiera (aṣ-Ṣalāt), l'elargizione dell'elemosina rituale obbligatoria (az-Zakāt), il digiuno nel mese di Ramadan (aṣ-Ṣawm) ed il pellegrinaggio alla Mecca (al-Ḥajj)". È un ḥadīth su cui vi è accordo (tra al-Bukhāri e Muslim) sulla sua autenticità.

I pilastri dell'Islam sono atti di culto obbligatori per ogni musulmano. Infatti, l'Islam di una persona non è valido fintantoché non riconosce la loro obbligatorietà e non li applica, poiché l'Islām è basato su di essi. Per questo vengono chiamati i "pilastri" dell'Islam.

Questi pilastri sono:

Il primo pilastro: la testimonianza che non vi è altra divinità all'infuori di Allah e che Muḥammad è il Suo Messaggero.

Disse l'Altissimo: "Sappi che in verità non c'è dio all'infuori di Allah". [Capitolo "Muhammad": 19] E disse l'Altissimo: "Vi è giunto un Messaggero, uno di voi. Grava su di Lui la pena che soffrite, ed è scrupoloso nei vostri confronti. È cordiale e misericordioso verso i credenti." [Capitolo "il Pentimento": 128]

Il significato della testimonianza che non vi è altra divinità all'infuori di Allah è: nessun altro è degno di adorazione tranne che Allah.

Il significato della testimonianza che Muhammad è il Suo Messaggero è: la Sua obbedienza in ciò che ha ordinato, credere in ciò che ha riferito, evitare ciò che ha proibito e da cui ha avvertito, e non adorare Allah se non tramite ciò che ha legiferato.

Il secondo pilastro: l'esecuzione della preghiera.

Disse l'Altissimo: "Assolvete l'orazione". [Capitolo "la Giovenca": 110]

La preghiera deve essere eseguita nel modo prescritto da Allah e che ci è stato insegnato dal Suo Messaggero, Muhammad (pace e benedizioni su di Lui).

Il terzo pilastro: l'elargizione dell'elemosina rituale obbligatoria.

Disse l'Altissimo: "[...] e corrispondete la decima". [Capitolo "la Giovenca": 110]

Allah (l'Altissimo) ha reso obbligatoria la "zakat" a prova della sincerità della fede del musulmano e come ringraziamento verso il proprio Signore per ciò che gli ha concesso in beni materiali, oltre ad essere un sostegno per i poveri e i bisognosi.

Corrispondere la zakat significa devolverla agli aventi diritto.

E la zakat è un dovere pecuniario obbligatorio quando raggiunge un determinata quantità. Viene devoluta alle otto categorie di persone menzionate da Iddio nel nobile Corano, tra cui i poveri e i mendicanti.

Chi la corrisponde si attribuisce la misericordia e la bontà, oltre ad essere una purificazione dell'animo del musulmano e dei suoi beni, un appagamento dei sentimenti dei poveri e dei bisognosi, ed un rafforzamento dei legami d'amore e di fratellanza tra i membri della comunità musulmana. Pertanto, il buon musulmano la devolve con piacere, soddisfatto del suo adempimento in quanto rappresenta una felicità per il prossimo.

Il valore dell'imposta della "zakat" è del 2,5% dei beni accumulati tra oro, argento, denaro, prodotti commerciali per la compravendita dedita al profitto; questo se il suo valore arriva a una determinata quantità per una durata di un anno solare completo.

La zakat è obbligatoria anche per chi possiede un certo numero di capi di bestiame (cammelli, bovini e ovini/caprini) se questi si cibano dalle praterie per la maggior parte dell'anno, senza che il proprietario si occupi di fornire loro il nutrimento.

La zakat è obbligatoria anche da ciò che viene estratto dalla terra: i beni sotterrati (come ciò che si trova nelle sepolture dell'era preislamica), i cereali, i frutti (datteri) e i minerali. Quando raggiungono una data quantità.

Il quarto pilastro: il digiuno del mese di Ramadan.

Disse l'Altissimo: "Oh voi che credete, vi è stato prescritto il digiuno come fu prescritto a coloro che vi hanno preceduto. Affinché possiate diventare timorati". [Capitolo "la Giovenca": 183]

Ramaḏān è il nono mese dell'anno lunare in base al calendario islamico (hijri), è un mese riverito dai musulmani e ha un importanza particolare rispetto agli altri mesi dell'anno. Il suo completo digiuno è uno dei cinque pilastri dell'Islam.

Col digiuno del mese di Ramadan s'intende l'adorazione di Allah (l'Altissimo) tramite l'astensione dal cibo, dalle bevande, dai rapporti sessuali e da tutto ciò che invalida il digiuno, dall'alba al tramonto, durante tutti i giorni di questo mese benedetto.

Il quinto pilastro: il pellegrinaggio alla "Dimora di Allah" (la Moschea al-Ḥaram).

Disse l'Altissimo: "Spetta agli uomini che ne hanno la possibilità compiere il pellegrinaggio presso la Dimora, per (adorare) Allah" [Capitolo Āl 'Imrān: 97] Il pellegrinaggio è prescritto (obbligatoriamente) per almeno una volta nella vita per coloro che ne hanno la possibilità. Consiste nel recarsi alla Moschea al-Ḥarām e negli altri luoghi sacri che si trovano a Mecca per compiervi determinati atti di culto in un periodo stabilito. Il Profeta (pace e benedizioni su di Lui) compì il pellegrinaggio, come gli altri profeti prima di lui, ed Allah ordinò anche ad Abramo (su di Lui la pace) di annunciare alla gente il pellegrinaggio, come informò a riguardo l'Altissimo nel nobile Corano: "Annuncia alle genti il pellegrinaggio, verranno a te a piedi e con cammelli slanciati, da ogni sentiero lontano". [Capitolo "il Pellegrinaggio": 27]

Il secondo livello: la fede autentica (Imān).

La fede: è l'approvazione, la ferma attestazione di verità, e il completo riconoscimento di tutto ciò che Iddio e il Suo Messaggero hanno ordinato di credere. È la sottomissione interiore ed esteriore, una convinzione del cuore: il credo che include le azioni dei cuori e del corpo, e ciò include l'adempimento di tutto ciò che concerne la religione. La fede aumenta con gli atti di adorazione e diminuisce con i peccati.

I pilastri della fede.

È stato domandato al Profeta (pace e benedizioni su di Lui) riguardo la fede, e disse: "La fede è credere in Allah, nei Suoi angeli, nei Suoi testi (sacri), nei Suoi messaggeri, nel giorno del giudizio e credere nel destino, sia nel bene che nel male." I pilastri della fede sono gli atti di culto del cuore obbligatori per ogni musulmano, in quanto l'Islam della persona non è ritenuto valido se non si crede fermamente in essi e si agisce secondo essi. Perciò vengono chiamati "pilastri della fede". La differenza fra questi e i pilastri dell'Islam è nel fatto che i pilastri dell'Islam sono azioni esteriori che una persona compie con le membra del suo corpo: come la pronuncia delle due testimonianze, il compimento delle preghiere e il versamento della zakat; mentre i pilastri della fede sono atti che una persona applica con il cuore, come la fede in Allah, nei Suoi angeli, nei Suoi testi (sacri) e nei Suoi messaggeri.

Il primo pilastro: la fede in Allah.

Disse l'Altissimo: "I credenti sono coloro che credono in Allah". [Capitolo "la Luce": 62]

Crediamo nell'esistenza di Allah; crediamo alla Sua unicità nella Sua signoria, alla Sua unicità nella venerazione, e nei Suoi nomi ed attributi. Pertanto la fede in Allah include quanto segue:

- Credere nella Sua esistenza (l'Eccelso e l'Altissimo).

- Credere nella Sua signoria e che è il Sovrano di ogni entità, Creatore di ogni entità, suo Sostentatore e coLui che detiene il controllo delle questioni di ogni entità.

- Credere nella Sua venerabilità, ossia che è l'Unico degno di essere adorato, e che non ha consoci in qualsiasi cosa che riguardi la venerabilità, come la preghiera, l'invocazione, il giuramento, il sacrificio, l'invocazione dell'ausilio, la ricerca di protezione e tutti gli altri atti di adorazione.

- Credere nei Suoi perfetti nomi e nelle Sue maestose caratteristiche che ha attribuito a sé stesso e che gli ha attribuito il Suo Profeta (pace e benedizioni su di Lui). Rinnegare ciò che non ha attribuito a sé stesso e che non gli ha attribuito il Suo Profeta (pace e benedizioni su di Lui). Credere che i Suoi nomi e e i Suoi attributi rappresentano l'assoluto in termini di perfezione e maestosità; e che non vi è nulla simile a Lui, ed che è l'Onnisciente e l'Onniveggente.

Il secondo pilastro: la fede negli angeli.

Disse l'Altissimo: "Che Allah sia lodato, Creatore dei cieli e della terra, che ha fatto degli angeli messaggeri dotati di due, tre o quattro ali. Egli aggiunge alla creazione ciò che vuole. In verità Allah è Onnipotente". [Capitolo "il Creatore": 1]

Crediamo che gli angeli siano una realtà invisibile, che siano servi di Allah, che li ha creati dalla luce, e che li ha resi obbedienti e sottomessi a Lui.

Sono un'imponente creazione: nessuno tranne Allah (l'Altissimo) è a conoscenza della loro forza e del loro numero. Allah ha contraddistinto ognuno di loro con caratteristiche, nomi e funzioni. Tra loro vi è Gabriele (che la pace sia su di lui) a cui è affidato il compito di far discendere la Rivelazione da Allah ai Suoi Messaggeri.

Il terzo pilastro: la fede nei testi (sacri)

Disse l'Altissimo: "Dite: Crediamo in Allah, in quello che è stato fatto discendere su di noi e in quello che è stato fatto discendere su Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e sui figli di Israele, in quello che è stato dato a Mosè e a Gesù, e in tutto quello che è stato dato ai Profeti da parte del loro Signore. Non facciamo alcuna differenza tra loro e a Lui siamo sottomessi". [Capitolo "la Giovenca": 136]

Crediamo che Iddio l'Altissimo ha fatto discendere i testi (sacri) sui Suoi Messaggeri, una prova per l'umanità ed una retta via per gli operanti.

Con essi i Profeti insegnano ai credenti la saggezza e li purificano.

Iddio (l'Eccelso) con l'invio del Suo Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di Lui) a tutta l'umanità, ha sostituito con la Sua legislazione ogni genere di legge precedente, e ha reso il nobile Corano dominante su tutti i Libri divini e il loro definitivo sostituto. Allah si è reso garante della preservazione del nobile Corano da qualsiasi variazione o falsificazione. Infatti disse l'Altissimo: "Invero noi abbiamo fatto scendere il Monito, e Noi ne siamo i custodi." [Capitolo "l'Intelletto": 9] Difatti, il nobile Corano è l'ultimo dei libri di Allah (l'Altissimo) inviato all'umanità, il Suo Profeta Muhammad (pace e benedizione su di Lui) è l'ultimo degli Inviati, e l'Islam è la religione che Allah ha voluto per l'umanità finché non giungerà il giorno del giudizio. Disse l'Altissimo: "Invero, la religione presso Allah è l'Islam." [Capitolo "la Famiglia di 'Imrān": 19]

I testi sacri che Allah (l'Altissimo) ha menzionato nel Suo libro sono:

Il nobile Corano che Iddio ha fatto discendere sul Suo Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di Lui).

La Torah che Iddio ha fatto discendere sul Suo Profeta Mosè (che la pace sia su di Lui).

Il Vangelo che Allah ha fatto discendere sul Suo Profeta Gesù (che la pace sia su di Lui).

I Salmi che Allah ha fatto discendere sul Suo Profeta Davide (che la pace sia su di Lui).

"Le scritture di Abramo" che Allah ha fatto discendere sul Suo Profeta Abramo (che la pace sia su di Lui).

Il quarto pilastro: la fede negli Inviati.

Disse l'Altissimo: "Ad ogni comunità inviammo un profeta (che dicesse): Adorate Allah e tralasciate gli idoli!" [Capitolo "le Api": 36]

Crediamo nel fatto che Allah ha mandato alle Sue creature dei Messaggeri che li hanno richiamati all'adorazione del Dio Unico, che non ha soci, e al rinnegamento di ciò che è adorato all'infuori di Lui (l'Altissimo).

E crediamo che tutti loro erano persone, ovvero uomini servi di Allah; che sono veritieri e che sono stati creduti; che sono timorati, fidati, guide ed ispirati. Allah li ha sostenuti con dei miracoli a testimonianza della loro sincerità. E crediamo anche che hanno trasmesso tutto ciò con cui sono stati inviati da Allah, e che erano tutti sulla verità illuminante e sull'ispirazione chiarificante.

Il loro richiamo al principio della religione è stato unanime dal primo (inviato) di loro fino all'ultimo, e questo principio è il richiamo al puro monoteismo nell'adorazione di Allah (il Potente, il Maestoso) e la non attribuzione di consoci a Lui.

Il quinto pilastro: la fede nell'Ultimo Giorno.

Disse l'Altissimo: "Allah, non c'è dio all'infuori di Lui. Certamente vi radunerà nel Giorno della Resurrezione, su cui non vi è dubbio alcuno. E chi è più veritiero di Allah in ciò che afferma?" [Capitolo "le Donne": 87]

Crediamo nell'Ultimo Giorno, ovvero nel "Giorno della Resurrezione" dopo il quale non vi sarà altro giorno, e crediamo in tutto ciò che lo riguarda, di cui ha fatto menzione il nostro Signore Onnipotente nel Suo nobile Libro o che ci è stato trasmesso dal nostro Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di Lui); tra cui la morte dell'essere umano, la resurrezione, l'invio, l'intercessione, la bilancia, il giudizio, il paradiso e l'inferno, e le altre questioni che riguardano l'Ultimo giorno.

Il sesto pilastro: la fede nella predestinazione, sia nel bene che nel male.

Disse l'Altissimo: "Creammo ogni cosa con predestinazione." [Capitolo "la Luna": 49].

Crediamo nel destino, sia nel bene che nel male, e che è il decreto di Allah per il creato secondo la Sua onniscienza e in base alla Sua saggezza. Crediamo che Allah sia a conoscenza di tutti gli eventi che accadono alle creature in questo mondo e secondo la Sua predestinazione (gloria a Lui l'Altissimo), e che siano sotto il Suo controllo (Colui che non ha socio alcuno). Crediamo anche che i destini siano stati prescritti prima della creazione dell'uomo, che sia stato dotato di volontà e libero arbitrio e che compie realmente le sue azioni. Ma tutto ciò non esula dalla conoscenza di Allah, dalla Sua volontà e dalla Sua predestinazione.

La fede nel destino si basa su quattro livelli:

1. Il credo nella Sapienza di Allah, totale e onnicomprensiva.

2. Il credo nella scrittura, da parte di Allah, di tutto ciò che accadrà fino al giorno del giudizio.

3. Il credo nella certa realizzazione della predestinazione di Allah, nel Suo pieno potere, giacché ciò che Egli vuole avviene e ciò che Egli non vuole non avviene.

4. Credere che Allah sia il Creatore di tutte le cose, senza alcun socio nella Sua creazione.

Il terzo grado: l'eccellenza (iḥsān)

Al-Iḥsān significa adorare Allah come se potessi vederLo, poichè se anche tu non puoi vederLo, Egli certamente vede te. Disse l'Altissimo: "In verità Allah è con coloro che hanno timore e coloro che sono eccellenti." [Capitolo "le Api":128]

La purezza

Disse l'Altissimo: "In verità, Allah ama coloro che si pentono e coloro che si purificano". [Capitolo "la Giovenca": 22] E il Profeta (pace e benedizioni su di Lui) disse: «Colui che esegue l'abluzione (wuḍū') come questa mia abluzione, ed esegue due unità di preghiera, senza che i suoi pensieri lo distraggano, Iddio espierà tutti i suoi peccati precedenti». Trasmesso da al-Bukhārī. Uno degli aspetti eccellenti della preghiera è il fatto che Iddio abbia stabilito la purificazione prima della sua esecuzione, e l'abbia resa una condizione per la sua validità. Infatti, essa è considerata la chiave della preghiera, e il fatto di avere consapevolezza del suo beneficio aumenta il desiderio di compiere la preghiera nel cuore. Il Profeta (pace e benedizioni su di Lui) disse: «La purezza è metà della fede, e "al-ḥamdulillāh" (lode ad Allah) colma la bilancia, "subḥana Allah wa-l-ḥamdulillāh" (gloria e lode ad Allah) colmano la distanza tra i cieli e la terra, la preghiera è luce, la carità è una prova evidente, la pazienza è illuminazione, il Corano è una prova a tuo favore o contro di te. Tutte le persone giungono al mattino: vendendo l'anima, o salvandola o affossandola.» Trasmesso da Muslim. E disse anche (pace e benedizione su di Lui): «Colui che esegue l'abluzione, perfezionando la sua esecuzione, i suoi peccati abbandonano il suo corpo a tal punto che fuoriuscono da sotto le sue unghie.» Trasmesso da Muslim.

Quindi il fedele si presenta dinanzi al suo Signore purificato materialmente mediante l'abluzione, e anche in senso astratto (spirituale) compiendo quest'atto di adorazione sincero per Iddio l'Altissimo, e seguendo l'esempio del Profeta (pace e benedizioni su di Lui).

Ciò per cui è obbligatorio compiere l'abluzione (Wuḍū') è:

1- La preghiera rituale in tutti i suoi tipi, obbligatoria o facoltativa che sia.

2- La circumambulazione (tawaf) della Ka'bah (nella moschea al-Haram di Mecca).

3- Per poter toccare il Corano.

L'abluzione (Wuḍū') e la lavanda (Ghusl) si eseguono con acqua pura:

L'acqua pura è quella che scende dal cielo, o che sgorga dalla terra rimanendo nel suo stato iniziale, senza che sia alterata nessuna delle sue tre proprietà: colore, sapore e odore, con ciò che invalida la purezza all'acqua.

L'abluzione (wuḍūʾ)

Passaggio 1: l'intenzione (Niyah) che è situata nel cuore, ed è la ferma decisione realizzata con il cuore di compiere l'atto di adorazione per avvicinarsi ad Allah (l'Altissimo).

Passaggio 2: pronunciare "Bismillāh" (in nome di Allah)

Passaggio 3: lavare le mani tre volte.

Passaggio 4: sciacquare la bocca tre volte.

Con "sciacquare la bocca" si intende far entrare l'acqua e farla circolare nella bocca, e dopodiché espellerla.

Passaggio 5: aspirare e poi respingere fuori l'acqua dal naso, per tre volte. L'aspirazione si effettua introducendo l'acqua per mezzo del respiro fino in fondo alle narici.

L'espulsione dell'acqua avviene con il respiro respingendo le impurità che si trovano dentro il naso.

Passaggio 6: lavare il viso tre volte.

I limiti del viso:

La faccia è ciò con cui ci si rivolge.

I limiti del viso in orizzontale vanno da un orecchio all'altro.

I limiti del viso in verticale vanno dalla consueta attaccatura dei capelli fino all'estremità del mento.

Il lavaggio del viso include tutto ciò che vi è in esso, compresa la leggera peluria, così come include le basette e il "bayād".

Con "bayād" si intende ciò che è compreso tra la basetta e la cartilagine dell'orecchio.

La basetta, invece, è la peluria che si trova sull'osso sporgente, in corrispondenza della cavità delle orecchie, compresa la parte sottostante fino al trago.

Il lavaggio del viso comprende ugualmente tutta la peluria spessa della barba, in tutta la sua lunghezza.

Passaggio 7: lavare gli avambracci e le mani cominciando dalle punte delle dita fino ai gomiti, per tre volte.

I gomiti rientrano obbligatoriamente nel lavaggio con gli avambracci.

Passaggio 8: lavare la testa (cuoio capelluto) con le mani comprese le orecchie, una sola volta.

Si inizia dalla parte anteriore della testa, passando le mani fino ad arrivare alla nuca, dopodiché ripassa (una seconda volta) riportandole alla parte anteriore.

Si inseriscono gli indici nelle orecchie, mentre i pollici si passano sulla parte esterna (dal lato opposto); in questo modo si pulisce sia la parte esterna che quella interna dell'orecchio.

Passaggio 9: lavare i piedi dalla punta delle dita fino alle caviglie, per tre volte. Le caviglie sono incluse in ciò che è obbligatorio lavare dei piedi.

Con "caviglie" si intendono le due ossa che sporgono nella parte inferiore della gamba.

Passaggio 10: è una consuetudine profetica che il musulmano dopo l'abluzione dica: "Attesto che non vi è divinità all'infuori di Allah, unico senza soci, e attesto che Muhammad è Suo servo e Messaggero. Oh Allah, annoverami tra i penitenti e annoverami tra coloro che si purificano." Questo in base a ciò che ha detto il Profeta ﷺ: «Chi si purifica, perfeziona l'abluzione e dopodiché dice: 'Aš'hadu an lā ilaha illā Allahu waḥda-hu lā šarīka la-hu, wa aš'hadu anna Muḥammadan 'abdu-hu wa rasulu-hu, allahumma iǧ'alnī mina-t-tawābina, wa iǧ'alnī mina-l-mutaṭahhirina, per lui si aprono le otto porte del Paradiso dalle quali potrà entrare a sua scelta.» (Trasmesso da Tirmidhi)

L'abluzione viene invalidata in queste circostanze:

1. Le emissioni dai due orifizi (anale - pubico), come l'urina, le feci, le flatulenze, lo sperma e il liquido preseminale.

2. La perdita di coscienza dovuta al sonno profondo, allo svenimento, all'ebrezza o alla follia.

3. Tutto ciò che richiede l'abluzione maggiore (ghusl), come lo stato di impurità rituale maggiore, il mestruo o il sanguinamento post-partum.

Quando la persona termina i propri bisogni deve rimuovere l'impurità con acqua pura, che è la cosa migliore; oppure, con qualcosa diversa dall'acqua pura ma che riesca a rimuovere l'impurità, come le pietre, la carta, un tessuto, ecc. Ciò dev'essere eseguito in tre passate o più, che siano pulenti, con qualcosa che non sia impuro e che sia lecito da utilizzare (per la pulizia).

Passare le mani al di sopra di scarpe o calzini

Nella situazione in cui si indossino le scarpe o i calzini, è possibile passarvi sopra le mani inumidite (mash) senza il bisogno di lavare i piedi, con le seguenti condizioni:

1. Averli indossati dopo una completa abluzione dall'invalidante (dell'abluzione) minore o maggiore.

2. Che siano anch'essi puliti, senza impurità.

3. Che il passaggio delle mani inumidite (mash) sia eseguito nel periodo stabilito.

4. Che siano leciti (da indossare), ovvero che non siano ad esempio rubati o usurpati.

Per calzature si intende ciò che si indossa ai piedi, di cuoio sottile o simili. E simili ad esse le scarpe che ricoprono interamente i piedi. Per calzini, invece, si intende ciò la gente indossa ai piedi in tessuto o altro, e simili ad essi i calzettoni.

La saggezza nella legittimità di passare la mano bagnata sopra le calzature sta nel facilitare e alleggerire il compito ai musulmani che trovano difficoltoso togliersi le scarpe o i calzini per lavare i piedi, specialmente nella stagione invernale con il freddo rigido e quando si è in viaggio.

Il tempo di validità del mash: è della durata di un giorno e una notte (24 ore) per il risiedente, mentre per chi è in viaggio è di tre giorni e relative notti (72 ore).

Il calcolo della durata del periodo della lustrazione va dal primo passaggio delle mani sulle scarpe o sui calzini dopo che si è verificato l'invalidante (dell'abluzione).

Modalità di esecuzione della lustrazione sulle scarpe o sui calzini:

1. Inumidire le mani.

2. Passare la mano sopra il dorso del piede (dall'estremità delle dita fino all'inizio della gamba).

3. Passare sul piede destro con la mano destra e sul piede sinistro con la mano sinistra.

Ciò che invalida il "mash": 1. ciò che comporta la necessità di eseguire l'abluzione maggiore; 2. La scadenza della durata stabilita per il "mash".

L'abluzione maggiore (ghusl)

Se un uomo o una donna hanno rapporti sessuali, anche senza eiaculazione, o se avviene un'eiaculazione provocata dal desiderio mentre si è svegli o durante il sonno, diviene necessario compiere l'abluzione maggiore (ghusl) per essere in condizione di eseguire la preghiera o tutto ciò che richiede lo stato di purezza. Lo stesso vale per la donna che termina il periodo del mestruo o del sanguinamento post-partum; deve prima compiere l'abluzione maggiore (ghusl) affinché le sia possibile eseguire la preghiera o ciò che richiede lo stato di purezza.

La modalità di esecuzione dell'abluzione maggiore (ghusl) è la seguente:

il musulmano deve cospargere tutto il suo corpo con l'acqua, in qualunque modo sia, e ciò deve comprendere il risciacquo della bocca e del naso. Se cosparge il suo corpo interamente con l'acqua decade lo stato d'impurità maggiore, e la sua purificazione è quindi completa.

Ma vi è un'altra modalità più completa che era solito fare il Profetaﷺ:

01. L'intenzione di rimuovere l'invalidante dell'abluzione

02. Dire "bismillah" (in nome di Allah), lavare le mani tre volte, poi lavare le parti intime.

03. Compiere l'abluzione (wuḍū') completa, così come la esegue il musulmano per la preghiera.

04. Versare l'acqua sopra la testa tre volte fino a bagnare il cuoio capelluto.

05. Cospargere l'acqua su tutto il corpo, iniziando il lavaggio prima dalla parte destra e in seguito la sinistra, strofinando con le mani in modo che l'acqua raggiunga tutte le parti del corpo.

Per chi è in stato di impurità maggiore è vietato fare quanto segue finché non si purifica:

01. La preghiera rituale (as-salāt).

02- La circumambulazione della Ka'abah (aṭ-tawāf)

03- La permanenza in moschea: è permesso solamente attraversarla, senza sostare.

04- Toccare il Corano.

05- Recitare il Corano.

La lustrazione pulverale (tayammum)

Nel caso non ci sia disponibilità d'acqua per l'abluzione, o non sia possibile utilizzarla a causa di malattia o altro, ed egli tema che scada il periodo della preghiera, allora dovrebbe eseguire la lustrazione pulverale (tayammum) con la terra.

La modalità per eseguirla è: battere con le mani per terra un solo colpo, dunque pulirsi il viso con la polvere che rimane su di esse, e questo è sufficiente.La terra è necessario che non abbia impurità.

Il "tayammum" è invalidato in queste circostanze:

1- Il "tayammum" diventa invalido con le stesse condizioni che invalidano l'abluzione minore (wuḍū').

2- Se l'acqua viene trovata prima dell'inizio dell'atto di culto per il quale è stata eseguita la lustrazione pulverale.

La preghiera

Allah ha stabilito per il musulmano, ogni giorno e ogni notte, cinque preghiere: Fajr, Dhuhr, 'Aṣr, Maghrib e 'Ishā'.

La preparazione alla preghiera

Quando giunge l'orario della preghiera il musulmano si purifica dalla condizione di impurità minore, o da quella maggiore qualora la condizione di impurità sia tale.

La condizione di impurità maggiore è quella che richiede al musulmano la lavanda (ghusl).

La condizione di impurità minore è quella che richiede al musulmano l'abluzione (wuḍū').

Il musulmano deve pregare indossando indumenti puliti, in un luogo preservato dalle impurità, coprendo ciò che "è obbligatorio celare dalla vista degli estranei" ('aura).

Al momento della preghiera il musulmano si abbellisce indossando abiti consoni che coprono il suo corpo, poiché all'uomo non è consentito mostrare nulla tra l'ombelico e il ginocchio ('awra uomo).

Mentre la donna è necessario che copra tutto il suo corpo durante la preghiera, ad eccezione del viso e delle mani ('awra donna).

Durante la preghiera non è consentito proferire parole che non siano le parole ad essa dedicate; il musulmano deve prestare ascolto all'Imām in silenzio, non si deve voltare durante la preghiera, e qualora non riuscisse a memorizzare le formule specifiche della preghiera, dovrebbe menzionare Allah glorificandoLo fino alla conclusione della preghiera. Tuttavia è necessario che si affretti ad imparare la preghiera con le sue formule.

Al fine di pregare correttamente, col permesso di Allah, seguiremo e avremo cura di questi passi:

Passo 1: l'intenzione (niya) del tipo di preghiera obbligatoria alla quale voglio adempiere, e l'intenzione è situata nel cuore.

Dopo che ho eseguito l'abluzione mi oriento verso la "direzione di preghiera" (qibla: direzione verso la ka'ba, che si trova nella moschea al-Haram di Mecca). Prego in piedi se ne ho la capacità.

Passo 2: sollevo le mani parallelamente alle spalle e pronuncio: "Allahu Akbar" (Iddio è più grande) con l'intenzione di iniziare la preghiera.

Passo 3: recito l'invocazione d'apertura secondo quanto rinvenuto nelle fonti, tra cui: "Subḥānaka allahumma wa-biḥamdika, wa-tabāraka-smuka, wa-ta'āla ǧadduka, wa-lā ilaha ġaīraka" (Gloria a Te Signore! E con la Tua lode! Benedetto è il Tuo Nome, si è elevata la Tua Maestà! Non vi è divinità all'infuori di Te). Passo 4: mi rifugio in Allah da Satana il lapidato, dicendo: "A'ūḏu bi-Llahi min aš-šaīṭāni ar-raǧīm" (mi rifugio in Allah da Satana il lapidato). Passo 5: leggere il capitolo "al-Fātiḥa" (l'Aprente) ad ogni unità di preghiera, ed essa è: "Al-ḥamdu li-Llāhi Rabbi l-ʻālamīn"(La lode appartiene ad Allah Signore dei mondi) "ar-Raḥmāni r-Raḥīm" (il Compassionevole, il Misericordioso) "Māliki yawmi d-dīn" (il Re del Giorno del Giudizio) "Iyyāka na'budu wa iyyāka nasta'īn" (Te adoriamo e a Te chiediamo aiuto) "Ihdina aṣ-ṣirāṭa l-mustaqīm" (guidaci sulla retta via) "Sirāṭa allaḏīna an'amta 'alaihim ġairi l-maġḍūbi 'alaihim wa la ḍ-ḍāllīn" (la via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro che sono incorsi nella Tua ira, né degli sviati).

Dopodichè dico: Āmīn, che significa "Oh Allah ti chiedo l'esaudimento".

Dopo "al-Fātiḥa" leggo altri versetti del Corano a scelta, ma soltanto nella prima e nella seconda unità di ogni preghiera. E ciò non è obbligatorio, ma compiendolo si ottiene una grande ricompensa.

Passo 6: Dico: "Allahu Akbar" (Iddio è più grande), poi mi chino fino a quando la schiena non è diritta e le mani appoggiate sulle ginocchia, con le dita disgiunte. Dopodichè dico durante l'inchino: "Subḥāna Rabbī al-'aẓīm" (Gloria al mio Signore l'Immenso), per tre volte.

Passo 7: mi rialzo dall'inchino dicendo: "Sami' Allahu liman ḥamidah" (Iddio ascolta colui che Lo loda) e sollevando le mani portandole vicino alle spalle. Quando sono in posizione eretta dico: "Rabbanā wa-laka al-ḥamd" (nostro Signore, a Te sia la lode).

Passo 8: dico "Allahu Akbar" (Iddio è più grande) e mi prostro appoggiando le mani, le ginocchia, i piedi, la fronte e il naso. Dico durante la prosternazione: "Subḥāna Rabbī al-'alā" (Gloria al mio Signore l'Altissimo) per tre volte.

Passo 9: dico "Allahu Akbar" (Iddio è più grande) e mi rialzo dalla prosternazione finché la schiena non è diritta, arrivando a sedermi sul piede sinistro e tenendo ritto il piede destro. Poi dico: "Rabbī 'iġfir-lī" (Signore mio, perdonami) per tre volte.

Passo 10: dico "Allahu Akbar" (Iddio è più grande) e mi prostro un'altra volta, esattamente come nella prima prosternazione.

Passo 11: mi rialzo dalla prosternazione dicendo: "Allahu Akbar" (Iddio è più grande) fino a ritornare in piedi. Ripeto nelle restanti unità di preghiera quanto fatto nella prima.

Dopo la seconda unità di preghiera del mezzogiorno (adh-Dhuhr), del pomeriggio (al-'Aṣr), del tramonto (al-Maghrib) e della sera (al-'Ishā'), rimango seduto e recito il primo "tašahhud": "At-taḥyyātu li-Llahi w-aṣ-ṣalawātu w-aṭ-ṭayybāt, as-salāmu 'alayka ayyuha a-nabiyyu wa-raḥmatu-Llahi wa barakātuhu, as-salāmu 'alayna wa 'alā 'ibādi Llahi aṣ-ṣāliḥin, 'ašhadu an lā ilaha illa Allah wa 'ašhadu anna Muḥammadan 'adbuhu wa rasūluhu." (Gli elogi di maestosità, le preghiere e le benevolenze sono per Allah. Che la pace sia su di Te, oh Profeta, così come la misericordia di Allah e le Sue benedizioni. Che la pace sia su di noi e sui Suoi servi devoti. Testimonio che non vi è altra divinità all'infuori di Allah, e testimonio che Muhammad è il Suo servo e Messaggero). Dopodiché mi rialzo in piedi per eseguire la terza unità di preghiera. Dopo l'ultima unità di ogni preghiera mi siedo per recitare l'ultimo "tašahhud", ed è: "At-taḥyyātu li-Llahi wa aṣ-ṣalawātu wa aṭ-ṭayybāt, as-salāmu 'alayka ayyuha a-nabiyyu wa-raḥmatu-Llahi wa barakātuhu, as-salāmu 'alayna wa 'alā 'ibādi Llahi aṣ-ṣāliḥin, 'ašhadu an lā ilaha illa Allah wa 'ašhadu anna Muḥammadan 'adbuhu wa rasūluhu. Allahumma ṣalli 'alā Muḥammadin wa 'alā ahli Muḥammad, kamā ṣallayyta 'alā Ibrāhīm wa 'alā ahli Ibrāhīm, innaka ḥamīdun maǧīd. Allahumma bārik 'alā Muḥammadin wa 'alā ahli Muḥammad, kamā barākta 'alā Ibrāhīm wa 'alā ahli Ibrāhīm, innaka ḥamīdun maǧīd." (Gli elogi di maestosità, le preghiere e le benevolenze sono per Allah. Che la pace sia su di Te, oh Profeta, così come la misericordia di Allah e le Sue benedizioni. Che la pace sia su di noi e sui Suoi servi devoti. Testimonio che non vi è altra divinità all'infuori di Allah, e testimonio che Muhammad è il Suo servo e Messaggero. O Allah, concedi il Tuo elogio a Muhammad e alla Sua famiglia, così come hai elogiato Ibrahim e la Sua famiglia, Tu sei il degno di lode, l'Eccelso. O Allah, benedici Muhammad e la Sua famiglia, così come hai benedetto Ibrahim e la Sua famiglia. Tu sei il degno di lode, l'Eccelso).

Passo 12: Dopodiché, eseguo il "saluto" alla mia destra dicendo: "as-salamu 'alaykum wa raḥmatu-Llah", e poi verso sinistra dicendo ancora: "as-salamu 'alaykum wa raḥmatu-Llah" con l'intenzione di terminare la preghiera. E con questo la preghiera è stata compiuta.

Il velo della donna musulmana

Disse l'Altissimo: "Oh Profeta, di' alle tue spose, alle tue figlie e alle donne dei credenti di coprirsi delle loro tonache, così da essere riconosciute e non essere molestate. Allah è perdonatore, misericordioso." [Capitolo: "i Coalizzati": 59]

Allah ha reso obbligatorio il "hijab" per la donna musulmana, cioè che la donna copra con l'abbigliamento usuale del proprio paese, le parti intime e tutto il corpo (compreso il capo) in presenza di uomini estranei a lei. Non è lecito per lei privarsi del "hijab" eccetto che con il marito o la parentela ristretta; ovvero coloro con cui non le è permesso definitivamente stipulare il matrimonio: il padre e la sua ascendenza, il figlio e la sua discendenza, gli zii paterni e gli zii materni, il fratello e i figli del fratello e della sorella, il marito della madre, il padre del marito e la sua ascendenza, il figlio del marito della madre e la sua discendenza, il fratello di latte e il marito della nutrice. E diventa proibito a causa dell'allattamento ciò che è vietato per parentela).

La donna musulmana nell'abbigliamento deve attenersi a diverse regole:

Primo: il vestito deve essere abbastanza ampio da coprire tutto il corpo.

Secondo: se è in presenza di uomini estranei, non deve indossare capi di abbigliamento che usa come ornamento.

Terzo: non deve essere trasparente, ossia che rende visibile il corpo.

Quarto: deve essere largo, non stretto al punto da mostrare qualche parte del suo corpo.

Quinto: non deve essere profumato, ciò se intende passare in un punto dove ci sono uomini che potrebbero sentirne l'odore.

Sesto: non deve somigliare all'abbigliamento maschile.

Settimo: non deve somigliare all'abbigliamento delle non musulmane che usano nei loro riti o nelle loro feste.

Ottavo: non deve essere un abito che segue una moda.

Tra le caratteristiche del credente:

Disse l'Altissimo: "In verità i [veri] credenti sono quelli i cui cuori sussultano quando viene menzionato Allah e che, quando vengono recitati i Suoi versetti, la loro fede aumenta. E nel loro Signore confidano." [Capitolo: "al-Anfāl", 2]

- È onesto in ciò che proferisce e non mente.

- Mantiene gli impegni e le promesse.

- Non diventa scorretto nel litigio.

- Restituisce ciò che gli viene dato in custodia.

- Desidera per il suo fratello musulmano ciò che desidera per se stesso.

- È magnanimo.

- È buono con le persone.

- Mantiene i contatti con la parentela.

- Accetta il decreto di Allah, Lo ringrazia nei momenti di prosperità e pazienta nei momenti di avversità.

- Ha pudore.

- Ha misericordia verso il creato.

- Il suo cuore è immune dall'odio e le sue membra sono immuni dall'aggressività verso il prossimo.

- È indulgente con le persone.

- Non guadagna con l'usura e non l'applica nelle sue transazioni.

- Non fornica.

- Non beve alcolici.

- Si comporta bene con i suoi vicini.

- Non prevarica verso il prossimo e non agisce slealmente.

- Non ruba né inganna.

- È benevolo con i propri genitori, anche nel caso non fossero musulmani, e gli obbedisce con costumanza.

- Educa i propri figli alla virtù, li esorta ad attenersi agli obblighi sharaitici e gli proibisce la perversità e l'illecito.

- Non imita i non musulmani nelle loro specificità religiose o nelle usanze che sono diventate per loro segni caratteristici.

- Si rivolge pentito ad Allah e chiede perdono per le sue mancanze e i suoi peccati.

I fondamenti importanti nella dottrina del musulmano

01. Allah è il nostro Signore, non c'è divinità all'infuori di Lui, né Signore oltre a Lui, non c'è dio se non Lui. Niente è come Lui, niente Lo sopraffà, Egli è l'Audiente, l'Onniveggente.

02. Allah, gloria a Lui l'Altissimo, è sopra ai cieli, al di sopra di tutte le sue creature, distinto da esse. La sua altura è assoluta sotto ogni aspetto: nell'essenza, nel rango, e nella Sua predominanza. Egli, gloria a Lui, ha supervisione su ogni cosa.

03. Attestiamo ciò che Allah l'Altissimo ha attribuito a sé stesso o che il Suo Profeta Muhammad ﷺ ha attribuito a Lui per quanto concerne i Nomi e gli Attributi. Non attestiamo ciò che Allah non ha attribuito a sé stesso o che il Suo Profeta ﷺ non ha attribuito a Lui.

04. Allah l'Altissimo esaudisce le suppliche, soddisfa le necessità, possiede la sovranità su tutto e non arreca danno o beneficio altri che Lui. Il suo servo non potrebbe fare a meno di Lui neppure per la durata di un battito di ciglia. Non è consentito al musulmano rivolgersi ad altri che Allah l'Altissimo in qualsiasi tipo di adorazione come l'invocazione, la preghiera, il giuramento, il sacrificio, il timore, la speranza, l'affidamento, e altri tipi di adorazione interiore o esteriore. E chiunque dedichi qualsiasi atto di adorazione ad altri che Allah l'Altissimo diviene un idolatra.

05. L'attribuzione di conosci ad Allah è il peccato più grave e il più grande dei "kabāìr" (peccati di grado maggiore). A chi muore in questa condizione, Allah gli preclude il Paradiso e il suo giaciglio sarà l'Inferno. Se il servo morisse in questa condizione, senza pentirsi, Allah non gli perdonerebbe questo peccato.

06. Ciò che è mancato al servo non gli era destinato, e ciò che ha avuto non poteva mancargli. Il musulmano deve credere nel decreto divino e nel Suo destino ed essere soddisfatto del volere di Allah l'Altissimo, deve elogiare il suo Signore e ringraziarLo in ogni condizione.

07. Il nostro profeta Muhammad ﷺ è il miglior essere umano ed è il sigillo dei Profeti. Sarà l'intercessore e Colui al quale verrà chiesta l'intercessione nel Giorno della resurrezione. Allah Lo ha reso per sé un amico intimo, così come fece con Abramo, su di Lui la pace.

10. Il nostro Libro è il Nobile Corano, il Miracoloso, la cui autenticità è certa, la cui recitazione costituisce adorazione; Allah lo fece discendere sul nostro Profeta Muhammad ﷺ attraverso il migliore degli angeli, Gabriele (su di lui la pace), ed Allah lo ha preservato da errori e alterazioni, così come disse: "Noi abbiamo fatto scendere il Monito, e Noi ne siamo i custodi." [Capitolo: "Al-Hijr", 9] 11. Le persone più vicine ad Allah sono le più obbedienti a Lui e coloro che maggiormente osservano la Sua legge. Non c'è preferenza per un arabo su un non arabo, né per un non arabo su un arabo, o per un bianco su un nero, né per un nero su un bianco, se non nel timore di Allah. La gente discende da Adamo e Adamo proviene dalla terra. Il Degno di Gloria disse: "Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme." [Capitolo: "al-Hujurāt", 13]

12. Il musulmano crede nei nobili angeli scribi, crede nella loro esistenza e che siano stati creati servi obbedienti; Allah l'Altissimo li ha creati dalla luce, e sono una specie delle creature del Signore. Tra di loro c'è Gabriele: l'angelo a cui è affidata la rivelazione, Michele: l'angelo a cui sono affidate le precipitazioni, Israfil: colui che è incaricato di soffiare nel corno (nel Giorno del Giudizio n.d.t.), e l'angelo della morte a cui è affidato il compito di prelevare le anime dei servi di Allah.

13. Il musulmano crede nei segni dell'Ora: l'arrivo dell'Anticristo, la discesa dal cielo di Gesù figlio di Maria- su di lui la pace- alla fine dei tempi, e il sole che sorgerà da Ovest.

14. Il musulmano crede nel castigo della tomba per chi lo merita, e nella grazia della tomba per chi la merita, e che Munkar e Nakīr nella tomba lo interrogheranno sul suo Signore, sulla sua religione e sul suo Profeta, e che la sua tomba potrà essere per lui uno dei giardini del paradiso o una delle fosse degli inferi.

15.Crede nella Resurrezione e nel rendiconto per il suo operati nel Giorno del Giudizio, e che il Paradiso e l'Inferno siano due creazioni che non avranno mai una fine.

16. La stregoneria è miscredenza nei confronti di Allah. Non è permesso apprenderla né rivolgersi a maghi o agli impostori. Il musulmano non crede ai veggenti né agli indovini, chi crede a uno di questi pecca di miscredenza nei confronti di ciò che è stato fatto discendere su Muhammad ﷺ.

17. Il musulmano ama i compagni del Messaggero di Allah ﷺ, ama chi li ama e odia chi li odia, poiché amarli fa parte della religione e dell'eccellenza nella fede, mentre odiarli è miscredenza e ipocrisia. Il Profeta ﷺ disse: "Non insultate i miei compagni" (Trasmesso da Muslim). Chiunque calunni o screditi anche uno solo dei compagni, che Allah sia soddisfatto di loro, viene considerato uno sviato e un innovatore.

18. Il musulmano attesta il califfato successivo al Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di Lui e sul Suo casato): per primo quello di Abū Bakr as-Siddīq - che Allah si compiaccia di lui- al quale riconosce la preferenza e la superiorità rispetto all'intera comunità dei musulmani; dopodiché con 'Umar ibn al-Khattāb- che Allah si compiaccia di lui; in seguito a 'Uthmān- che Allah si compiaccia di lui; ed infine ad 'Alī ibn Abi Tālib, che Allah si compiaccia di lui. Essi sono i califfi e gli imam ben guidati.

19. Gli atti di culto sono predefiniti perciò non è consentito adorare Allah l'Altissimo se non mediante ciò che è stabilito dal Libro di Allah e dalla Tradizione del Suo Messaggero ﷺ. Ogni atto di adorazione concepito dalle persone dopo la morte del Profeta - pace e benedizioni su di lui - che non segua le sue indicazioni è da considerarsi un'innovazione e viene quindi rigettato. Il Profeta ﷺ disse: "Chi introduce qualcosa nella nostra questione che non fa parte di essa, questa viene rigettata" (riportato da al-Bukhāri)

20. L'accettazione degli atti di culto dipende da due pilastri fondamentali: la sincera intenzione nel rivolgere l'adorazione ad Allah (l'Altissimo) e l'imitazione del Profeta (pace e benedizioni su di Lui) in essa. Infatti l'adorazione non viene accettata se non è rivolta sinceramente ad Allah, ed altrettanto se non viene eseguita secondo la guida del Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di Lui).

La mia felicità è nella mia religione, l'Islam.

Disse l'Altissimo: "Daremo una vita eccellente a chiunque, maschio o femmina, purché sia credente e compia il bene. Li daremo il loro compenso in virtù delle loro azioni migliori." [Capitolo "le Api: 97"] Una delle cose che maggiormente porta gioia, serenità e felicità nel cuore del musulmano è il suo legame diretto con il suo Signore senza intermediari, vivi o morti che siano, oppure idoli. Allah ha menzionato nel Suo nobile Libro che è sempre vicino ai Suoi fedeli, li ascolta ed esaudisce le loro invocazioni. Infatti disse (gloria a Lui): "Quando i Miei servi ti chiedono di Me, ebbene Io sono vicino! Rispondo all'invocazione di chi Mi implora. Che rispondano quindi al Mio richiamo e che credano in Me sicché possano essere ben guidati." [Capitolo "la Giovenca": 186] Allah ci ha ordinato di invocarLo, e ha reso ciò uno dei più grandi atti di culto con cui il musulmano si avvicina al suo Signore, difatti dice Allah (il Potente, il Maestoso): "Il vostro Signore ha detto: invocateMi, vi risponderò. Coloro che per superbia non Mi adorano, entreranno nell'Inferno, umiliati." [Capitolo "il Perdonatore": 60] Dunque il musulmano devoto è sempre bisognoso del suo Signore, Lo invoca sempre rivolgendosi a Lui ed avvicinandosi a Lui tramite le corrette adorazioni.

Iddio l'Altissimo ci ha posti in questo universo secondo una saggezza immensa, non ci ha creati invano; e questa saggezza è la Sua adorazione, ossia l'adorazione dell'Unico che non ha associati. Egli ha legiferato per noi una religione divina completa, che regola tutti gli affari della nostra vita privata e pubblica, e ha preservato tramite questa legislazione equa (shar'ia) le necessità della vita, quali: la nostra religione, le nostre vite, il nostro onore, il nostro intelletto e la nostra proprietà. Chi vive osservando gli ordini legislativi ed evitando ciò che è proibito, preserverà queste necessità e vivrà felice e sereno senza alcun dubbio.

Il legame del musulmano con il suo Signore è profondo, porta serenità e pace interiore, un senso di quiete, fiducia, felicità. Oltre alla sensazione della presenza del Signore (il Maestoso), della Sua cura, e la Sua alleanza verso il servo credente. Disse l'Altissimo: "Allah è l'alleato di coloro che credono, li trae dalle tenebre verso la luce." [Capitolo "la Giovenca": 257]

Questa magnifico legame è uno stato emotivo che conduce a trovar piacere nell'adorazione del Misericordioso, al desiderio di incontrarLo, e porta il cuore a sorvolare il cielo della felicità, percependo la dolcezza della fede.

Una tale dolcezza il cui piacere può descriverlo solo colui che l'ha gustato compiendo gli atti di culto ed evitando i peccati. Per tale ragione il Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di Lui) disse: "Ha trovato il gusto della fede colui che si compiace di Iddio come suo Signore, dell'Islam come sua religione e di Muhammad come suo Profeta." Trasmesso da Muslim.

Ed è proprio così, se la persona percepisce la sua presenza permanente presso il suo Creatore, Lo riconosce tramite i Suoi perfetti nomi e attributi, Lo adora come se Lo vedesse, è devoto nella sua adorazione in quanto non intende rivolgerla ad altri che Allah (il Potente), egli vivrà una vita prospera e felice in questo mondo e otterrà un buon esito nell'aldilà.

Perfino le calamità che colpiscono il credente in questo mondo, il suo effetto svanisce con la fede solida, con l'accettazione del destino di Allah (l'Altissimo), e il suo ringraziamento verso ciò che ha prescritto, sia nel bene che nel male, riservando la completa soddisfazione.

Tra le cose che dovrebbe curare particolarmente il musulmano affinché la sua felicità e serenità aumenti: la frequente menzione di Allah (l'Altissimo) e la recitazione del nobile Corano, così come disse l'Altissimo: "Coloro che credono e si rasserenano i loro cuori con la menzione di Allah. Poiché, in verità, i cuori si rasserenano alla menzione di Allah." [Capitolo "il Tuono": 28] E più il musulmano incrementa la sua menzione di Allah e la sua recitazione del Corano, maggiore è il suo legame con Allah (l'Altissimo). Oltre a ciò la sua anima si purifica e la sua fede si rafforza. Il musulmano dovrebbe anche sforzarsi di imparare la sua religione dalle fonti corrette in modo da adorare Iddio l'Altissimo con discernimento, infatti il Profeta (pace e benedizioni su di Lui) disse: "La ricerca del sapere è un obbligo per ogni musulmano." Trasmesso da Ibnu Majah. Il musulmano dovrebbe anche essere sottomesso e accondiscendente agli ordini di Allah (l'Altissimo) che lo ha creato, sia che ne comprenda o meno la saggezza. Allah dice nel Suo nobile Libro: "Quando Allah e il Suo Inviato decretano una questione, il credente o la credente non possono scegliere a loro piacimento. Chi disobbedisce ad Allah e al Suo Inviato palesemente si travia." [Capitolo "i Coalizzati": 36]

Che la pace e la benedizione di Allah sia sul nostro Profeta Muhammad, sul suo casato e tutti i suoi compagni.

Il compendio utile per il musulmano

Introduzione

La saggezza nella creazione dei devoti (esseri umani e demoni)

Il mio Signore è Allah

Tra i Suoi eccellenti nomi:

Il mio Profeta è Muḥammad, che la pace e la benedizione di Allah siano su di Lui.

Muḥammad, La misericordia che guida (che la pace e la benedizione di Allah siano su di Lui):

Tra le sue qualità (pace e benedizioni su di Lui):

Il nobile Corano è la parola del mio Signore:

La mia religione: l'Islam

Il primo grado: l'Islam

I pilastri dell'Islam

Il primo pilastro: la testimonianza che non vi è altra divinità all'infuori di Allah e che Muḥammad è il Suo Messaggero.

Il secondo pilastro: l'esecuzione della preghiera.

Il terzo pilastro: l'elargizione dell'elemosina rituale obbligatoria.

Il quarto pilastro: il digiuno del mese di Ramadan.

Il quinto pilastro: il pellegrinaggio alla "Dimora di Allah" (la Moschea al-Ḥaram).

Il secondo livello: la fede autentica (Imān).

I pilastri della fede.

Il primo pilastro: la fede in Allah.

Il secondo pilastro: la fede negli angeli.

Il terzo pilastro: la fede nei testi (sacri)

Il quarto pilastro: la fede negli Inviati.

Il quinto pilastro: la fede nell'Ultimo Giorno.

Il sesto pilastro: la fede nella predestinazione, sia nel bene che nel male.

Il terzo grado: l'eccellenza (iḥsān)

La purezza

L'abluzione (wuḍūʾ)

Passaggio 10: è una consuetudine profetica che il musulmano dopo l'abluzione dica: "Attesto che non vi è divinità all'infuori di Allah, unico senza soci, e attesto che Muhammad è Suo servo e Messaggero. Oh Allah, annoverami tra i penitenti e annoverami tra coloro che si purificano." Questo in base a ciò che ha detto il Profeta ﷺ: «Chi si purifica, perfeziona l'abluzione e dopodiché dice: 'Aš'hadu an lā ilaha illā Allahu waḥda-hu lā šarīka la-hu, wa aš'hadu anna Muḥammadan 'abdu-hu wa rasulu-hu, allahumma iǧ'alnī mina-t-tawābina, wa iǧ'alnī mina-l-mutaṭahhirina, per lui si aprono le otto porte del Paradiso dalle quali potrà entrare a sua scelta.» (Trasmesso da Tirmidhi)

Passare le mani al di sopra di scarpe o calzini

L'abluzione maggiore (ghusl)

La lustrazione pulverale (tayammum)

La preghiera

La preparazione alla preghiera

Il velo della donna musulmana

Tra le caratteristiche del credente:

I fondamenti importanti nella dottrina del musulmano

La mia felicità è nella mia religione, l'Islam.

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